Pirelli, ambasciatrice d’arte e cultura negli Stati Uniti
Arte, architettura e design. Il legame tra Pirelli e gli Stati Uniti passa anche dal mondo della cultura a partire dalle opere a marchio Pirelli esposte al MoMA fino alla commistione tra manifattura e arte espressa tramite il coinvolgimento di architetti e artisti di fama internazionale
Bruno Munari, pubblicità delle suole "Coria" Pirelli, 1953, courtesy of Fondazione Pirelli
È un legame speciale quello che lega Pirelli agli Stati Uniti. Non solo perché oggi quello americano è uno dei mercati strategicamente più rilevanti per il gruppo italiano, ma anche per la stretta relazione artistica, culturale e di design che unisce Pirelli agli Stati Uniti, dove, si narra, abbia addirittura avuto origine la P Lunga che da oltre un secolo caratterizza il marchio in tutto il mondo.
Basti pensare che una delle istituzioni culturali più famose d’America, il MoMA (Museum of Modern Art) ospita tra le sue gallerie molte opere a marchio Pirelli, come il manifesto pubblicitario per le suole Coria Pirelli di Bruno Munari o la pubblicità dei pneumatici Pirelli per biciclette del designer italiano Massimo Vignelli.
In particolare, nel 1954, quando iniziava a diffondersi il cosiddetto “design industriale”, l’opera di Bruno Munari entrò a far parte della collezione permanente del MoMA-Museum of Modern Art di New York. Catalogato nel dipartimento “Architecture and Design” del MoMA, il poster era stato disegnato dal designer italiano in occasione dell’esposizione alla Fiera Campionaria di Milano della linea di suole “non in gomma né in cuoio, piuttosto una miscela di tutti e due: leggera, flessibile, aderente, impermeabile. Soprattutto di lunghissima durata”.
Pochi anni dopo, nel 1959, fu la volta di Roberto Menghi: il designer milanese, autore della linea di contenitori in materie plastiche prodotta dalla pirelliana Azienda Monza, portò alla Mostra dell’Imballaggio organizzata dal museo americano il suo canestro in polietilene per il trasporto di benzina, certificato dagli esperti del MoMA come oggetto icona del design industriale italiano anni Cinquanta.
Sono solo pochi esempi. Ma il legame tra Pirelli e il mondo dell’arte a stelle e strisce non si limita alle stanze dei musei.
Nel 1988 Pirelli acquisì l’americana Armstrong, spostando il suo quartier generale statunitense nell’Armstrong Rubber Company Building, ribattezzato poi Pirelli Tire Building: l’edificio, realizzato dall’architetto Marcel Breuer, è oggi uno degli esempi più importanti al mondo della cosiddetta “architettura brutalista”. Nel 1999 Pirelli vendette Armstrong e trasferì il suo quartier generale in Georgia, a Rome, dove nel 2002 inaugurò la sua prima fabbrica americana.
E negli anni più recenti è ancora la commistione tra la manifattura e l’arte a caratterizzare la presenza di Pirelli negli Stati Uniti.
Per il progetto Annual Report 2021 “A Beautiful place – The art of manufacturing”, infatti, Pirelli ha collaborato con la famosa street artist americana, Lisette Correa, che ha creato un coloratissimo murale nello stabilimento di Rome. L’opera ritrae, con colori vivaci, i luoghi più emblematici della cittadina americana, intrecciandoli con i volti dei dipendenti Pirelli, con le forme dei pneumatici e con elementi legati all’impegno dell’azienda nella sostenibilità. Il tutto a sottolineare come la fabbrica possa essere un luogo anche di bellezza e di cultura.
E proprio per promuovere, sponsorizzare e supportare progetti culturali anche negli Stati Uniti, Pirelli ha costituto nel 2013 la “Pirelli Visiting Professorship in Italian Studies”, presso il Dipartimento di Studi Italiani e Francesi dell’Università di Princeton. L’obiettivo è contribuire alla diffusione dello studio della cultura e della storia italiane con l’utilizzo dei nuovi media e tecnologie nell’ambito della cattedra sugli Studi Italiani.
Un modo, quello di Pirelli, di farsi ambasciatrice di arte e cultura negli Stati Uniti e nel mondo. Come avviene oggi attraverso il progetto “Imagining the future. Leonardo da Vinci: in the mind of an Italian genius”, la prima mostra monografica dedicata al Codice Atlantico negli USA e che vede Pirelli tra i partner sostenitori.
Massimo Vignelli, Aldo Ballo, pubblicità dei pneumatici Pirelli per bicicletta, 1964
Stand Pirelli alla Mostra Internazionale dell'imballaggio e del confezionamento (IPACK) di Milano, 1961, courtesy of Fondazione Pirelli